L'essenza del Soffio Vitale che lega l'energia vivente generando la manifestazione vivente
- Occhiodelcuorenero

- 2 mag 2018
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Pubblicato da Elvio Valerio De Matteis · 27 aprile alle ore 4:31 ·
Premetto quello che scrivo è quello che so per averlo appreso da altri e a seguito di ciò che di esso ho potuto sperimentare, perciò non è vero se non per chi può sperimentarlo allo stesso modo.
Noi siamo energia, tutto è energia sotto varie forme.
Questa energia ha la caratteristica di avere intrinseca cognizione di esistere perciò a livello elementale è detta consapevolezza ed è viva.
In particolare quando queste consapevolezze vengono raggruppate si formano conglomerati chiamati Esseri Viventi, questi conglomerati sono tenuti insieme da una forza chiamata Soffio vitale. Il soffio vitale è come molte altre forze(la gravità, il magnetismo, attrazione e repulsione interatomiche ) un’entità sperimentabile ogni qual volta si ha contatto con degli esseri viventi ed è vieppiù manifesta quando il tocco della morte la plasma o la cancella addirittura. Il soffio vitale o forza vitale è dunque ciò che consente al conglomerato di esistere come ente ma non è essa stessa la vita ma il suo collante. Perciò noi esseri viventi non siamo altro che un conglomerato di consapevolezze tenute insieme dalla forza vitale. Cosa infonde la forza vitale negli esseri viventi? Per quello che ci è noto gli esseri viventi organici ricevono la forza vitale da altri esseri viventi che la possiedono e che gli cedono parte della propria. Per gli esseri inorganici propriamente detti il processo non ci è noto però per gli esseri di dimensioni tali per cui la distinzione organico/inorganico cessa di avere reale senso ovvero quelli oggetto della scienza chiamata astrofisica tale processo è in parte noto (la generazione di corpi stellari e planetari da nubi di gas o per fusione o divisione di corpi preesistenti) ed è evidente che anche lì è la forza vitale di un essere che già la possiede che attiva il processo di agglomerazione in una massa di consapevolezze inerti che danno vita a nuovi esseri viventi o che si suddivide in entità più piccole o si fonde o con altri a formare entità più grosse, in campo astrofisico la forza vitale è spesso spiegata come una concorrenza di forze singolarmente note(le già citate gravità, magnetismo, attrazione e repulsione interatomiche)
Ma in cosa consiste dunque essere viventi?
Essere viventi vuol dire che le consapevolezze di cui siamo formati ottengono la possibilità di evolvere in modo sinergico assieme alle altre con cui formano il conglomerato. Essere viventi vuol dire anche che le consapevolezze hanno la possibilità di muoversi o comunque agire sinergicamente per mantenere in vita il conglomerato e la forza che lo tiene insieme e/o per riprodursi (a volte infatti il riprodursi porta alla morte del conglomerato genitore e alla creazione di conglomerati da esso derivati).
Il conglomerato permette alle sue parti elementari di evolvere o di mutare grazie al confronto con ciò che è fuori di noi.
Questo confronto è chiamato allineamento poiché è descritto come se l'energia di cui sono costituiti i viventi si allineasse con l'energia che è fuori di essi quasi sintonizzandosi su una medesima lunghezza d'onda presente sia fuori che dentro. Questo allineamento libera energia la quale produce un risultato chiamato percezione.
È la percezione che produce appunto evoluzione della consapevolezza intrinseca delle particelle energetiche elementari come effetto della sua rielaborazione sinergica ad opera del conglomerato per questo motivo quando la forza vitale è abbastanza forte la somma delle consapevolezze elementari è talmente coesa da essere detta Consapevolezza dell’essere vivente ed è essa che da l’impressione ai viventi di essere un'unica unità consapevole un unico ente percettore.
La Percezione è dunque un’interazione e questo è sembrato tanto evidente che gli esseri viventi sono stati spesso definiti come Percettori(il famoso cogito ergo sum ne è solo una versione molto moderna) poiché tutte le interazioni che essi hanno con l’ambiente sono mediate da una percezione. Interazione vuol dire mutamento e ogni mutamento in un mondo fatto di energia consiste nel aumentare o ridurre quantitativamente e/o qualitativamente il contenuto energetico degli elementi che interagiscono.(quando parlo di qualitativamente faccio riferimento al conetto di Entropia ovvero la migrazione del contenuto energetico dell’universo da stati energetici a più alto grado di ordine, qualitativamente superiori, a quelli a più alto grado di disordine, qualitativamente inferiori).
Ogni Percezione e ogni interazione con l’ambiente può accrescere o depauperare la nostra consapevolezza a seconda che il contenuto energetico dell’essere vivente rispettivamente aumenti o diminuisca e quello dell’entropia diminuisca o aumenti.
A questo punto è possibile anche determinare che miglioramento e peggioramento non sono poi dei concetti così tanto relativi e soggettivi infatti risulta evidente che migliorare sembra essere aumentare il proprio contenuto energetico e diminuire il proprio livello entropico, peggiorare il contrario.
Vi è poi un altro fattore interessante per gli esseri viventi, il tempo.
La forza vitale negli esseri viventi sembra avere, a differenza della gravità e delle altre forze elementari prese singolarmente, una durata, più o meno lunga. Probabilmente il limite sulla durata è legato al concetto di entropia perché se il contenuto energetico può essere tenuto costante quello entropico aumenta inesorabilmente in tutte le dimensioni esistenziali dell’universo. Il tempo sembra non essere altro che l’evolversi del livello entropico dell’universo da uno stato primordiale a bassa entropia verso uno a più alta entropia.
Quale che ne sia la causa persino gli oggetti più grandi che conosciamo siano essi galassie o ammassi di galassie hanno una probabile fine temporale che è possibile calcolare con una certa accuratezza.
A questo punto sorge spontaneo chiedersi ? Ma Dio dov’è in tutto questo ?
Per chi ha studiato le sorgenti ultime della consapevolezza e della vita è risultato evidente che esiste una sorgente da cui le particelle elementari hanno origine e dalla cui volontà traggono direzione e verso, quasi vi fosse una circolazione sanguigna nell’universo che pulsasse verso la periferia il sangue/energia da un punto ad entropia minore ad uno ad entropia maggiore per poi recuperarlo e ripristinarne il contenuto entropico.(come se il tempo potesse essere percorso a ritroso)
Di tutto questo per chi non ha capacità particolari come lo scrivente è possibile solo percepire la presenza del flusso e di una volontà in esso, corroborata dalla presenza di un’intelligenza che sembra caratterizzare le modalità interattive di parti dell’ambiente non particolarmente identificabili come parti di un essere senziente, ottenere riscontri è sempre molto arduo e può dare facilmente falsi positivi o falsi negativi.
Veniamo quindi al punto relativo al Soffio vitale.
Il Soffio Vitale si è visto essere condizione necessaria alla vita eppure la vita trova la sua buona ragione di esistere nella Percezione e nel suo esito.
Quando non vi è percezione o quando essa da sempre esito degenerativo non esiste motivo valido perché l’essere vivente rimanga in vita, ed anzi esiste valido motivo perché le sue consapevolezze elementari siano lasciate libere in modo che rientrino nel circuito della vita senza subire ulteriori danni.


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